Le origini del colore rosso
Il rosso è uno dei primi colori usati dai nostri antenati paleolitici per dipingere le pareti delle caverne, assieme a bianco e nero. Anche i popoli dell’antichità, dagli Egizi ai Fenici (che inventarono la porpora) facevano gran uso del colore rosso e per i Romani caratterizzava gli abiti delle spose, i cui scialli rossi simboleggiavano amore e fedeltà. Ma adoravano impiegarlo anche negli affreschi delle loro ville, in una sfumatura molto intensa, il rosso vermiglio.
All’epoca, tuttavia, per ottenerlo era necessario il cinabro, un minerale contenente mercurio e, quindi, tossico. Essere condannati a lavorare nelle miniere per estrarlo corrispondeva perciò ad una vera e propria sentenza di morte.
Con l’avvento della Cristianità, il rosso divenne il colore del sangue di Cristo e, di conseguenza, uno dei più utilizzati sia nell’iconografia che sui paramenti sacri – pensate, ad esempio, ai cardinali, vestiti completamente di rosso per indicare la loro disponibilità al martirio.
“Cristo in trono” di Cima da Conegliano (1505) – Museo Puškin, Mosca
Il rosso diventò così simbolo di autorità, potere e ricchezza: per questo cominciarono a indossarlo anche i Senatori veneziani nel Seicento. Ma dobbiamo fare un piccolo salto indietro nel tempo per capire quale ruolo ha giocato questo colore a Venezia.
Venezia e le tinture rosse
Con l’apertura di nuove rotte verso l’Asia e il Medio Oriente, nel XV secolo l’Europa fu invasa da diverse tipologie di pigmenti rossi. Dalla robbia per gli abiti di mercanti e artigiani, un’erba grazie alla quale si otteneva un rosso mattone, al più prezioso chermes, che veniva ricavato dai corpi essiccati delle femmine di alcuni tipi di cocciniglia, un minuscolo parassita delle piante, che solo i più ricchi riuscivano a permettersi.
Venezia era il porto principale di smercio di questi coloranti in Europa. Ma la situazione cambiò drasticamente nel Cinquecento, quando gli Spagnoli scoprirono che le stoffe degli Aztechi in Messico presentavano un colore molto più brillante e intenso di quello europeo, pur essendo anch’esso prodotto dalla cocciniglia. Il motivo? La cocciniglia messicana contiene una percentuale più alta di acido carminico, il pigmento che produce il rosso.
I Veneziani tentarono di mettere al bando il pigmento derivato dall’insetto straniero, ma invano: il colorante dava un effetto incomparabile sui tessuti, e così gli Spagnoli sostituirono Venezia nell’esportazione delle tinture rosse in Europa.
Tessuti per arredamento rossi: le varianti del nostro catalogo
Oggi tutti questi pigmenti sono ormai sostituiti da coloranti sintetici, grazie ai quali è possibile ottenere una vasta gamma di sfumature, come quelle del nostro catalogo.
- Nella sua sfumatura più classica, il nostro rosso è un colore luminoso, che sa infondere calore e si fa notare immediatamente per la sua vivacità.
- Un’alternativa originale a questo rosso classico è ibisco, un’altra tonalità accesa ma più intensa e con effetti cangianti sorprendenti sui velluti
- La variante rosso antico è una tonalità leggermente più scura, elegante e dal fascino retrò.
- La tonalità corallo che proponiamo per i nostri tessuti ispira un immediato senso di energia e vitalità.
- Granata, infine, è una variante scura, estremamente elegante ed ideale per creare un contrasto in un ambiente dalle tonalità neutre e chiare.
Di seguito, trovate una presentazione dei nostri tessuti in tutte le sfumature di rosso suddivisi per tipologia: velluti, velluti animalier, velluti multicolore, velluti bacchetta, damaschi, broccatelli, rasi, lampassi.
Velluti
Velluti animalier
Velluti Multicolore
Velluti bacchetta
Damaschi
Broccatelli
Rasi
Lampassi