Il telaio inventato da Joseph Marie Jacquard ha cambiato la storia dell’industria tessile e anche della Tessitura Luigi Bevilacqua. Vi raccontiamo il suo funzionamento e quali sono le caratteristiche dei tessuti jacquard.
La storia del telaio Jacquard
Fino agli inizi dell’800, telai come quelli della nostra tessitura erano azionati totalmente a mano. Accanto alla tessitrice, un aiutante tirava alcune manopole per sollevare i licci con i fili dell’ordito e farvi passare attraverso quelli della trama. Di solito gli aiutanti erano bambine, spesso le figlie delle tessitrici, che così potevano imparare il mestiere della madre, osservandola tutto il giorno. Questa produzione era un lavoro lento e complesso, ed una tessitrice esperta poteva realizzare appena 10 cm di tessuto al giorno.
In Francia, dove vi era una maggiore apertura verso le innovazioni tecnologiche, l’industria tessile nazionale fece molti progressi. Nel 1806, il lionese Joseph Marie Jacquard (1752-1834) brevettò una macchina che, applicata ai tradizionali telai in legno, era in grado di semplificare e rendere molto più rapida la produzione di tessuti operati e velluti con disegni complessi.
Questa macchina innovativa provocò una vera e propria rivoluzione nel settore e gli operai tessili, temendo di perdere posti di lavoro a causa sua, scatenarono rivolte in tutta Europa. Ma, nonostante ciò, il telaio Jacquard ebbe presto una larga diffusione, arrivando anche a Venezia.
Caratteristiche del telaio e del tessuto Jacquard
Considerata un’antenata dei computer, perché in grado di leggere le informazioni di una scheda forata, questa macchina riuniva in sé 3 progetti del secolo precedente:
- l’uso di una carta continua forata contenente il disegno, che Basile Bouchon testò nel 1725;
- la sostituzione della carta continua con cartoni legati tra loro, proposta da Jean Baptiste Falcon nel 1734;
- la collocazione di un cilindro meccanico sopra il telaio, che Jacques Vaucanson aveva pensato nel 1744 per automatizzare la sostituzione dei cartoni durante il lavoro.
Integrata in un telaio tradizionale, semplificò e velocizzò la produzione di disegni anche molto complessi eliminando la necessità di avere degli aiutanti per le tessitrici che potevano così operarla in autonomia. Infatti, attraverso un sistema di cordicelle, permette ai licci di venire sollevati automaticamente, in base ai fori presenti sulle schede che riproducono in maniera semplificata ma perfetta il disegno da realizzare. Fu una vera rivoluzione, diventando la prima macchina in grado di svolgere un lavoro ripetitivo in modo automatico.
Senza questa invenzione, anche la nostra produzione di velluti a mano sarebbe molto più lenta. I tessuti Jacquard, infatti, si distinguono per i loro disegni estremamente elaborati e ricchi di colori, realizzati direttamente nella stoffa e quindi non stampati o ricamati. Nel nostro archivio storico conserviamo più di 3.500 motivi ornamentali che possiamo realizzare con i nostri telai.
Come nasce il velluto jacquard alla Bevilacqua
I 18 telai antichi della nostra sala di tessitura sono tutti dotati di queste macchine fin da quando la Tessitura è nata, nel 1875.
Sono loro che ci permettono di produrre circa 35-40 cm di velluto al giorno, con gli stessi metodi di allora. Il lavoro resta comunque manuale, perché sono le tessitrici ad azionarle e a tagliare il velluto.
Ce ne prendiamo cura usando ancora schede forate di cartone e sostituendo i pezzi danneggiati con quelli che recuperiamo dalle altre macchine.
Il telaio Jacquard è stato il capostipite dei moderni telai tessili industriali, ma noi ancora oggi ne utilizziamo di antichi originali, parte della nostra storia, per produrre velluti unici ed esclusivi, tessuti jacquard per arredamento degni della tradizione.