Chiesa-SantAlvise

La chiesa di Sant’Alvise

Quello che prima di tutto salta all’occhio, guardando il velluto soprarizzo 3416, è il gigantesco girasole che si erge sopra le foglie e i tulipani contenuti nello stesso vaso. Ma ci sono anche altri elementi che accompagnano questo velluto per arredamento: vediamo quali sono, partendo da uno dei luoghi in cui potete osservarlo, la chiesa di Sant’Alvise a Venezia.

La chiesa di Sant’Alvise

Alcuni dei luoghi di Venezia sono difficili da scovare, ma non per questo meno affascinanti, e questo vale anche per Sant’Alvise. Che, in realtà, è dedicata a San Ludovico da Tolosa. Che però, a Venezia, è meglio noto come Alvise.

La chiesa dista due minuti a piedi dall’omonima fermata del vaporetto, ma è in una parte decisamente poco conosciuta del sestiere di Cannaregio. A volerla è stata Antonia Venier, nel 1383 alla quale il Santo sarebbe apparso in sogno.

Grazie a questa finanziatrice, in cinque anni sorse una chiesa a navata unica, poi modificata nel XVII secolo, e nella quale oggi si possono ammirare tre  opere di Giambattista Tiepolo: la Salita di Cristo al Calvario, l’Incoronazione di Spine e la Flagellazione. E, nelle feste più importanti, sull’altare, il velluto soprarizzo di Bevilacqua.

Fiori su velluti d’arredamento: una chiave di lettura

Soprarizzo velvet 3416 | Tessitura Bevilacqua

Il velluto soprarizzo Sant’Alvise

Il vaso raffigurato sul fondo giallo dorato di questo tessuto, che riprende i velluti d’arredamento francesi del XVIII secolo, è circondato da peonie e ramoscelli di nocciolo. Ma perché accostare proprio questi fiori?

Sicuramente per la loro eleganza, ma dietro ad ogni fiore si cela un simbolo. Il girasole è il simbolo della devozione: è in questo fiore, infatti, che si trasforma la ninfa Clizia, una delle amate di Apollo che, per gelosia, provoca la morte della rivale Leucotoe. Per questo motivo, il dio del Sole la abbandona, e Clizia passerà la sua vita a seguire con lo sguardo il carro del Sole, fino a trasformarsi in girasole.

La peonia, invece, è spesso utilizzata per rappresentare la Madonna perché, pur essendo bella come la rosa, non ha spine. Il tulipano, infine, che appassisce se lontano dalla luce, indica l’amore e la grazia di Dio.

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