“Palle, palle!”, gridavano i fiorentini quando, nel 1478, si lanciarono all’inseguimento di Jacopo de’ Pazzi e dei suoi compagni, che avevano preso parte alla Congiura dei Pazzi. Ma che palle? Quelle che, a Firenze, spuntano ovunque, su facciate, volte e architravi di ville, edifici pubblici e chiese. Sono lo stemma della famiglia che, dal 1434 al 1737, governò Firenze, prima, e il Granducato di Toscana, poi: i Medici.
Le palle dello stemma dei Medici
Sull’origine delle palle sullo stemma dei Medici esistono varie ipotesi. Dalle arance che alluderebbero ai commerci dei Medici con l’Oriente alle pillole che spiegherebbero il nome della famiglia: le pillole medicinali, infatti, erano tonde e rosse, nel Medioevo.
Secondo la teoria meglio documentata, i Medici avrebbero tratto ispirazione per il loro blasone dallo stemma dell’Arte del Cambio e dall’attività che ne aveva permesso l’ascesa, quella di banchieri. L’Arte del Cambio aveva, infatti, come stemma uno scudo rosso con vari fiorini dorati. I bisanti sul blasone dei Medici, dunque, sarebbero delle monete, con colori invertiti, rispetto all’Arte del Cambio: le “palle” – come le chiamarono i fiorentini – si trovano in campo dorato e sono sei, cinque rosse e una blu, quest’ultima contenente tre gigli dorati.
Ma il fatto che “palle” simili compaiano in blasoni anche di altre famiglie aristocratiche di Toscana ha fatto ipotizzare che si tratti delle borchie con le quali l’imbracciatura veniva fissata allo scudo, e che sarebbero passate sugli stemmi dei casati.
Ma, come per ogni famiglia nobile che si rispetti, c’è anche un’ipotesi leggendaria sullo stemma dei Medici. Le palle sarebbero la traccia dei colpi inferti dal martello del gigante Mugello sullo scudo di Averardo de’ Medici, antenato della famiglia e comandante dell’esercito di Carlo Magno, che in Toscana sconfisse il gigante e i Longobardi.
Il velluto di seta “Stemma Medici”
Qualunque sia la verità, questo stemma si trova anche su uno dei velluti soprarizzo della collezione Bevilacqua. Qui le palle sono sette e nascoste nel pistillo di grandi fiori blu: in effetti, fino al XV secolo, il loro numero sullo scudo dei Medici varia, arrivando fino a undici.
Il numero sei è ripreso nelle due file di petali, quella esterna costituita da sei petali a forma di cuore, mentre quella interna ha sei petali a forma di foglia.