Doppia Firma è un progetto – nato nel 2016 dalla sinergia tra Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, Living – Corriere della Sera e la Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship – che unisce la maestria degli artigiani italiani ai più innovativi designer mondiali.
Queste collaborazioni danno vita a oggetti inediti, che hanno come materia prima vetro, maschere, gioielli, ceramica, legno e merletto. Altre si basano invece sulle tradizioni della serigrafia, della maglieria, della stampa e dell’uso della foglia d’oro, oppure, come nel nostro caso, della tessitura.
Per collaborare con la Tessitura Bevilacqua, è stata scelta una vera esperta di tessuti di design. E anche d’Italia.
Chi è NatHalie Du Pasquier
Per chi di voi è appassionato di design e conosce Ettore Sottsass e il suo Gruppo Memphis (1981-1987), forse il nome di Nathalie Du Pasquier non è nuovo. La designer e pittrice francese è stata infatti una dei fondatori di questo collettivo di architetti e designer da tutto il mondo, nato con l’intento di rivoluzionare lo stile degli anni ‘70, minimalista e troppo privo di carattere. Ecco perché gli oggetti e i mobili disegnati dai membri del gruppo erano tutti molto audaci, sia nelle forme che nei colori. In una parola: innovativi.
Il gruppo era quindi internazionale – come le coppie di Doppia Firma – ma la sua base operativa era a Milano, dove Nathalie Du Pasquier abita dal 1979, progettando varie “superfici decorate”: oggetti rivestiti in laminato plastico, tappeti, mobili, piccoli oggetti e, ovviamente, tessuti.
Un progetto per creare tessuti d’arredo di design
Per realizzare i tessuti per Doppia Firma, Nathalie Du Pasquier ha collaborato con Emanuele Bevilacqua, membro della famiglia Bevilacqua e maestro d’arte. Il tessuto protagonista è un velluto soprarizzo, realizzato a mano sui telai Jacquard originali della Scuola della Seta di Venezia.
L’appuntamento per scoprire questa e le altre creazioni di Doppia Firma è dal 17 al 22 aprile, dalle 10.00 alle 19.00, a Milano, in Villa Mozart. E potete trovare qualche foto in anteprima della “Bandiera per un giorno” nata da questa collaborazione qui sotto.
Foto: © Laila Pozzo