Varcate la soglia del Teatro La Fenice in Campo San Fantin e vi troverete immersi in un’altra epoca. Mentre salite i gradini dello scalone d’onore, sarete avvolti da un’atmosfera settecentesca: fermatevi ad ammirare lo splendore della risorta Fenice, e poi entrate nelle Sale Apollinee. Vi riveleremo i segreti dei tessuti che le adornano, in un intreccio di storia, tradizione e innovazione.
Arredamento Neoclassico: i tessuti Bevilacqua per il Teatro La Fenice
Fin dalla sua costruzione nel 1792, il Gran Teatro La Fenice si è caratterizzato per il suo stile neoclassico. Una scelta stilistica ripresa anche da Giambattista Meduna nel restauro del 1854. L’Ottocento è il secolo del Romanticismo, che predilige stili più ornati e fantasiosi, ma lo stile neoclassico, seppur considerato superato in quell’epoca, non è casuale. Meduna desidera rimanere fedele allo stile originale del Teatro ma intende anche evocare l’epoca di massimo splendore di Venezia, associata al classicismo, e allontanare, almeno per la durata di uno spettacolo, lo spettro della decadenza che incombe sulla città.
Teatro la Fenice, Venezia – Facciata (Foto: © Didier Descouens)
Questa scelta viene rispettata anche dal restauro del 1937: il Comune di Venezia, proprietario dell’edificio, sceglie Eugenio Miozzi e Nino Barbantini per un intervento che adatti il Teatro alle nuove esigenze di scena.
È in questa occasione che la Tessitura Bevilacqua viene chiamata a fornire i tessuti per gli interni delle cinque Sale Apollinee. Tra questi, il damasco Fenice, esempio emblematico dell’eleganza dell’arredamento neoclassico.
Teatro La Fenice, Sale Apollinee – la Sala Grande oggi (Foto: © Michele Crosera)
Il disegno del damasco Fenice
Fenice è un damasco lanciato, caratterizzato da un disegno di grandi dimensioni. Al centro, una corona circolare d’alloro, sostenuta da un baldacchino con nappe, funge da base per festoni di rose. Da questi festoni si erge, sopra un tripode, un basamento architettonico. Ai lati, tralci d’acanto si arricciano, ospitando grifoni seduti. Il colore scelto per questo damasco, ancora oggi conservato nell’Archivio Storico della nostra Tessitura, è un verde salvia per il fondo e tonalità sabbia per la ricca decorazione.
La presenza di questi stessi ornamenti negli stucchi divisori dei palchi, progettati da Borsato e Simonetti, e soprattutto in quelli successivi all’incendio del 1836, ci permette di ipotizzare un utilizzo di questo tessuto per l’arredamento neoclassico della sala teatrale, nei tendaggi drappeggiati dei palchi e dei palchetti.
Damasco Fenice Azzurro Strié
Oltre al damasco Fenice, la Tessitura Bevilacqua realizza anche altri lampassi e damaschi in stile neoclassico e impero per il restauro del 1937. Questi tessuti, ispirati alle tappezzerie ottocentesche del Teatro, contribuiscono a rendere il Gran Teatro La Fenice un gioiello di stile e di eleganza, e vengono utilizzati anche per poltrone e tabourets.
La maestria artigianale e gli antichi telai manuali utilizzati dalla Tessitura Bevilacqua conferiscono ai tessuti un pregio inestimabile. Un patrimonio storico e culturale che, purtroppo, va perduto nell’incendio del 1996.
Pareti rivestite con lampassi Bevilacqua – Teatro la Fenice, 1974 (Foto: Archivio Fondazione Teatro la Fenice)
La Fenice: risorgere dalle ceneri, tra tradizione e innovazione
La storia del Teatro La Fenice è davvero singolare. Come l’uccello mitologico da cui prende il nome, il Teatro è risorto dalle sue ceneri ben due volte, nel 1836 e nel 1996. L’ultimo incendio, in particolare, ha causato danni devastanti, distruggendo quasi completamente l’edificio e danneggiando gravemente le Sale Apollinee, che hanno perso i tessuti Bevilacqua che le adornavano.
Il Teatro la Fenice dopo l’incendio del 1996
Nel 1902, dopo il crollo del campanile di San Marco, il motto “dov’era e com’era” aveva ispirato la sua ricostruzione. La stessa scelta era stata auspicata per il Teatro La Fenice, un simbolo di Venezia tanto caro ai cittadini. Tuttavia, l’ideale di una ricostruzione fedele non è stato applicato in modo uniforme. Per questo motivo, il damasco Fenice e i lampassi Bevilacqua, pur esistendo i campioni originali nel nostro Archivio Storico, non sono stati riprodotti.
La mancata riproduzione dei tessuti originali ha dato vita ad un acceso dibattito. Da un lato, si è persa l’occasione di recuperare un patrimonio storico e culturale di grande valore. Dall’altro, si è optato per soluzioni più semplici e alternative, puntando su un nuovo design.
Damasco Fenice: un gioiello di stile senza tempo
Il damasco Fenice fa ancora oggi orgogliosamente parte del nostro catalogo. Offerto in numerosi colori, racchiude in sé la storia e il fascino del Teatro più importante di Venezia. Un tessuto dal grandissimo valore storico e di pura bellezza che ancora oggi contribuisce a creare arredamenti neoclassici in ambienti eleganti e raffinati.
La storia del Teatro La Fenice e della Tessitura Bevilacqua è un esempio di come l’arte tessile possa essere un elemento fondamentale per la bellezza e l’identità di un luogo. Un luogo che, come la Fenice, rinasce dalle sue ceneri per continuare ad emozionare e stupire il mondo.