Vi ricordate il test sulla conoscenza del mondo della tessitura? Abbiamo pensato di darvi tutte le risposte e farvi scoprire qualche curiosità in più sui tessuti più pregiati a Venezia.

Non avete ancora fatto il test?!? Be’, siete ancora in tempo per darci un’occhiata, prima di continuare a leggere: perché non volete barare, vero?

#1 Da dove arriva il nome “velluto”?

Come vi spiegavamo in questo articolo sul velluto soprarizzo, la parola “velluto” deriva dal latino vellus, che significa “pelo, vello”.

I velluti, però, non sono tutti uguali. E il soprarizzo è decisamente speciale.

#2 Che cos’è il velluto soprarizzo?

Il velluto più complesso da produrre? È lui, il velluto soprarizzo, così chiamato perché formato da 2 velluti diversi:

  • il velluto riccio, costituito da piccolissimi anelli, che si trova sul fondo;
  • il velluto tagliato, i cui fili vengono, appunto, tagliati, e che forma il disegno.

Ma da chi hanno imparato i Veneziani a creare queste stoffe così pregiate?

#3 Chi ha insegnato ai Veneziani a tessere il velluto?

Tutto merito dei tessitori di Lucca. Nel 1320 circa, 300 tra filatori, tessitori e tintori lasciarono la città perché la Signoria di Lucca era passata nelle mani della fazione dei Ghibellini, mentre loro erano membri di quella dei Guelfi. Per continuare a lavorare, quindi, si rifugiarono a Venezia e inaugurarono la loro corporazione, nel 1360.

Il velluto, però, non è stato il primo tessuto prodotto a Venezia.

#4 Qual è il primo tessuto pregiato che i Veneziani hanno prodotto?

L’antenato del velluto è un tessuto di seta simile e altrettanto prezioso, proveniente dall’Oriente: lo sciamito. Aveva una superficie vellutata come il suo discendente, ma era più pesante, e si usava per abiti di re e paramenti sacri, o per avvolgere i corpi dei Santi.

#5 Come si distingue un broccato da un lampasso?

Broccato e lampasso sono 2 tessuti a prima vista molto simili: hanno disegni complessi e molto colorati e sono più pesanti di altri tessuti. Per realizzare i loro disegni servono più trame, e quindi più fili.

Come riconoscerli, allora?

Vi basterà voltarli: sul rovescio del lampasso vedrete fili ovunque, mentre su quello del broccato i fili sono visibili solo in corrispondenza del disegno. Avendo meno fili, il broccato è quindi anche più leggero del lampasso.

Volete scoprire altri trucchi per distinguere i vari tipi di tessuti? Li trovate in questo articolo.

E il damasco?

#6 Cosa caratterizza il damasco?

Lucentezza e leggerezza: ecco le 2 caratteristiche che vi aiuteranno a riconoscere i damaschi, che devono il loro nome alla città di Damasco. Probabilmente è proprio da qui che Venezia e Genova cominciarono a importarlo.

Ma può aiutarvi a identificare questi tessuti in seta anche il loro rovescio: sul dritto, infatti, il disegno è lucido e il fondo opaco; se capovolgete la stoffa, li troverete invertiti, quasi fosse il negativo di una foto.

Ma come si producono tutti questi tessuti?

Lampasso

Broccato

Damasco

#7 Che cos’è il telaio Jacquard?

Per chi tesse a mano, la risposta è una sola: il telaio Jacquard. Che, nel 1806, ha semplificato e velocizzato di molto la tessitura.

La macchina di Joseph-Marie Jacquard unisce infatti lavoro manuale e automatico:

  • funziona grazie a una serie di schede forate, legate tra loro, e i cui fori corrispondono al disegno del tessuto;
  • sposta solo i fili dell’ordito necessari in base ai fori presenti sulle schede, che avanzano quando la tessitrice preme l’apposito pedale;
  • ha bisogno di una sola persona all’opera.

#8 Chi produceva i fili d’oro dei tessuti più preziosi?

A Venezia esisteva un gruppo di artigiani specializzati nel produrre foglie d’oro e d’argento sottilissime: i battiloro. Il loro nome deriva dal fatto che battevano i metalli preziosi con un martello, per renderlo sottile. Le loro creazioni venivano usate per decorare palazzi, navi, mobili e anche stoffe: tagliando le foglie d’oro in fili, questi potevano essere usati per decorare tessuti per l’arredamento e l’abbigliamento.

#9 Da dove proviene la seta?

Infine, un tipo di filato meno prezioso dell’oro, ma comunque di grande valore: la seta. Ma perché è così pregiata? Perché la produzione della seta è piuttosto lunga, a partire dalla coltivazione dei bachi che la secernono per creare i propri bozzoli.

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