La Tessitura Bevilacqua fa ora parte di una nuova squadra che segue un unico filo conduttore: la tessitura artigianale. Vi presentiamo i 5 membri della Venice Textile Manufacturers e i loro piani per proteggere la tradizione tessile del Veneto.
Ne abbiamo parlato con l’avvocato Rodolfo Bevilacqua, che ci ha spiegato perché la Tessitura è entrata in questo progetto.
Una rete di aziende per salvare la tessitura artigianale in Veneto
I 5 protagonisti di questa storia sono 5 aziende tessili, sparse tra Venezia e Treviso, che insieme coprono 850 anni di storia. Oltre alla Tessitura Bevilacqua, ci sono:
- il Lanificio Paoletti, fondato nel 1795;
- la Serica 1870, che produce tessuti in seta dal 1870;
- il Maglificio Giordano’s, aperto nel 1948;
- le Manifatture Tessili Vittorio Veneto, che da 30 anni producono tessuti per abbigliamento.
In comune, queste aziende hanno una produzione artigianale di tessuti e capi d’abbigliamento di altissima qualità. Ma anche il forte legame con il territorio.
La tradizione della tessitura in Veneto: perché restare legati al territorio
Parte del valore di queste aziende sono proprio le loro radici in questa regione: “Qui ci sono persone e conoscenze introvabili in altre parti del mondo”, ha spiegato Rodolfo Bevilacqua.
La tessitura, in Veneto, ha una storia vecchia di secoli: da quando Venezia, nel XIII secolo, commerciava i suoi tessuti preziosi in tutto il mondo. Per poi spostare la lavorazione di seta, cotone e lana anche nell’entroterra.
Ma, a guardar bene, la tradizione è ancora più antica: negli anni Ottanta, a Vicenza, sono stati trovati i resti di uno dei più antichi telai verticali italiani. Datato IV secolo a.C.
Perché le aziende che hanno ereditato queste conoscenze possano continuare a salvaguardarle, l’unica soluzione è fare squadra.
Com’è nata la Venice Textile Manufacturers
L’idea è nata da un rapporto di amicizia e stima reciproca, ma anche da una consapevolezza: unite, le aziende potranno puntare a progetti più grandi. “Ed è proprio questo che ci ha convinto a fare rete”.
Questo gruppo non è infatti una risposta a una crisi, ma al desiderio di spingersi verso nuovi orizzonti. E, per farlo, è indispensabile condividere le conoscenze. Se queste aziende non si preoccupassero del futuro, non perderebbero soltanto posti di lavoro: segnerebbero la fine di una tradizione.
Provate a immaginare: se non pensassimo a formare nuovo personale, nessuno sarebbe più in grado di usare i nostri telai. E quindi un pezzo di storia di Venezia andrebbe perso.
Gli obiettivi della rete di aziende tessili
Secondo Rodolfo Bevilacqua:
C’è una comune volontà di preservare il saper fare sul territorio e riportare qui antiche, ma non troppo, attività tradizionali connesse al tessile.
Scopo di questa rete di aziende è quindi collaborare per trasportare queste tradizioni nel mondo moderno, per farle sopravvivere. Il che significa, prima di tutto, farle conoscere.
Abbiamo già individuato dei progetti, che avvieremo a breve. Un primo esperimento lo abbiamo già fatto lo scorso maggio con La via della lana a Follina.
Se volete approfondire, questa è la notizia data dal Sole 24 Ore.