Com’è iniziata la nostra storia nel mondo della produzione dei tessuti di seta? Qualcosa ve l’abbiamo già accennato in qualche articolo precedente, ma quello che ancora non sapete è chi erano i primi Bevilacqua che hanno gestito la tessitura.
Ve lo racconteremo partendo da una delle piccole sorprese che trovate nel nostro palazzo, nel sestiere di Santa Croce a Venezia. Un diploma che spesso passa inosservato, agli occhi dei visitatori. Ma che rivela molte cose sul nostro passato.
Il diploma di Bevilacqua e Gianoglio produttori di tessuti in seta
L’antico diploma che vedete nella foto qui accanto risale agli anni tra il 1892 e il 1895. Nel 1892, infatti, la tessitura si è trasferita a Palazzo Labia.
Piccola parentesi: l’azienda è nata nel 1875. Dov’era, quindi, nei 17 anni precedenti il trasloco? In un edificio in Fondamenta San Lorenzo, al numero 5047, prima occupato dalla manifattura tessile L. Bistort.
Torniamo al nostro diploma. Che non può risalire a dopo il 1895 perché è questo l’anno in cui Giovanni Battista Gianoglio ha deciso di ritirarsi. Lasciando così l’azienda completamente nelle mani del suo socio Luigi Bevilacqua.
Ma perché questo diploma è così importante?
Informazioni storiche sulla Tessitura Bevilacqua
Perché questo semplice foglio di carta ci fornisce queste informazioni sulla Tessitura:
- indica cosa si produceva qui, e cioè: stoffe di seta, soprarizzi, paramenti sacri in oro, argento e seta, broccatelli, damaschi, velluti e altro ancora;
- cos’aveva fatto Gianoglio prima di aprirla, perché dice che era stato “direttore e tecnico per 15 anni della cessata Ditta Trapolin”. Dai documenti veneziani sappiamo che questa ditta era stata aperta nel 1842 e che era specializzata nella produzione di velluti soprarizzo e passamanerie;
- a meno di 20 anni dalla sua apertura, la tessitura era già rinomata.
Gli inizi della produzione di tessuti pregiati per arredamento
Il nome dei Bevilacqua, infatti, circolava nel mondo della tessitura già dal Settecento. Ma fu Luigi ad avere l’intuizione di farne una vera azienda. E i suoi figli quella di farla conoscere al mondo.
Luigi, di figli, ne aveva sette. Ma sono solo tre quelli che c’interessano qui:
- Vincenzo, il primogenito, che ricopriva il ruolo di amministratore;
- Antonio, la cui vena artistica ne fece lo stilista dell’azienda;
- Angelo, che si occupava di relazioni pubbliche, con l’Italia e con l’estero.
Ma c’è un ultimo fratello che dobbiamo nominare: Cesare, il nonno degli attuali proprietari. Lui entra in scena più tardi, è più giovane degli altri. Ma già nel 1908 riesce a dare un contributo fondamentale al futuro dell’azienda: si sposa.
Sua moglie è la Contessa di Svezia Glenny Charlotte von Redlick, e sarà proprio grazie a lei che la Tessitura Bevilacqua riuscirà a farsi conoscere nel Paese scandinavo.
Sono nate così non solo una serie di collaborazioni importanti – come quella con Maja Sjöström -, ma soprattutto nuove idee per i tessuti d’arredamento. Come, ad esempio, il velluto soprarizzo Decò, disegnato dall’architetto svedese Carl G. Bergsten tra il 1932 e il 1934 e utilizzato all’inizio degli anni 2000 nel Getty Museum di Malibù.