Il 21 novembre i veneziani festeggiano una delle ricorrenze più sentite nella vita della città, la Festa della Madonna della Salute. La Basilica a Lei dedicata sarà rivestita, come ogni anno, con il nostro velluto “Colonne”. Scopriamo la sua storia e ascoltiamo il ricordo di una delle tessitrici che lo hanno realizzato tra gli anni ’50 e ‘60.
La Festa della Madonna della Salute a Venezia
Durante l’epidemia di peste che colpì Venezia nel 1630, il governo organizzò una processione di preghiera lunga tre giorni e tre notti per chiedere alla Vergine di salvare la città, al termine della quale il Doge fece voto di costruire una nuova chiesa, dedicata alla Salute.
Poche settimane dopo, l’epidemia rallentò il suo corso, per poi fermarsi del tutto e il governo mantenne il suo voto, facendo costruire la grandiosa Basilica di Santa Maria della Salute e stabilendo che una processione di ringraziamento fosse ripetuta ogni anno. È per questo che, ancora oggi, il 21 novembre di ogni anno i veneziani – e non solo – si recano in pellegrinaggio alla Basilica.
Il velluto soprarizzo per la Basilica della Salute
Venezia desiderava una chiesa spettacolare, che celebrasse sia Maria che la Serenissima. Fece quindi innalzare un capolavoro barocco a pianta ottagonale sulla Punta della Dogana, tra il Bacino San Marco e il Canal Grande.
Uno dei velluti utilizzati per il suo arredamento è stato fornito dalla nostra Tessitura negli anni ’60 e ancora oggi riveste, in tutta la sua bellezza e freschezza nonostante gli anni che passano, le colonne della Basilica della Salute nei giorni della festa. Si tratta di un velluto a mano soprarizzo chiamato appunto “Colonne”, sul cui fondo giallo dorato sono ricamati elementi architettonici rossi e boccioli, bacche, uva e molti fiori: tulipani, narcisi, rose e peonie, resi con colori realistici che ricordano quelli dei tessuti per arredamento della prima metà del XVIII secolo. Un disegno ricchissimo di colori e di dettagli, come si può notare dalle foto della messa su carta millimetrata qui sotto, e reso ancor più prezioso da trame in filato di oro zecchino.
Messa su carta del velluto Colonne – Galleria di immagini
Si tratta di uno dei tessuti più complessi prodotti dalla nostra Tessitura. Infatti, per produrlo sui telai Jacquard, servirono ben 8.000 schede forate contenenti le informazioni sul motivo. Ma la complessità della sua esecuzione risiede anche nella lunghezza del rapporto, di ben 4 metri. Questo significa che ciascun disegno del motivo ha la dimensione eccezionale di 4 metri di altezza.
La produzione del velluto a mano raccontata da una tessitrice
Il velluto Colonne ha un valore speciale per noi, perché legato alla città nella quale lavoriamo da secoli e che amiamo. Ha richiesto anni di lavoro alle nostre tessitrici, e 2 telai. I metri da tessere erano molti: riveste infatti le colonne dell’altare maggiore della Basilica della Salute e quelle delle 8 cappelle laterali.
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, quando è nato il soprarizzo Colonne, le tessitrici della Bevilacqua erano 60, e si occupavano di tutto ciò che serve per tessere: dai ferri alla preparazione delle schede forate, producendo a mano lampassi, broccati, rasi, damaschi e velluti. Oggi sono 6, e si occupano principalmente dei velluti soprarizzo. Ci racconta Mariella Bearzi, che nella Tessitura Bevilacqua ha lavorato dai 12 ai 67 anni, e che ha realizzato lei stessa questo velluto:
“…continuo ad entrare nella Basilica ogni anno, durante i giorni di festa. Sicuramente una di quelle colonne ha anche un mio pezzo di velluto… Il tessuto più complicato restava sempre il soprarizzo. Per lavorare qui dovevamo avere forza, ma soprattutto sapere molto, perché ci occupavamo di tutto. Era un lavoro che amavo tanto, come amavo i tessuti che producevamo. E che penso non debbano andare perduti”.
La storia di un tessuto prezioso
Il soprarizzo Colonne venne commissionato dall’allora patriarca di Venezia monsignor Angelo Roncalli, divenuto papa da lì a poco col nome di Giovanni XXIII.
In questa foto potete vederlo in visita alla nostra Tessitura per ammirare il velluto scelto per la Basilica della Salute, insieme a Cesare e Giulio Bevilacqua – rispettivamente nonno e padre degli attuali proprietari – e a molte tessitrici, tra le quali anche Mariella Bearzi.
Questo velluto ha ricreato fedelmente quello originale che già prima rivestiva le colonne della Basilica durante la festa.
La sua lavorazione, il disegno, i materiali, la sua storia, rendono questo velluto soprarizzo un tessuto prezioso, da conservare con cura. Per questo viene esposto soltanto nei giorni più importanti per la Basilica della Salute, per permettere così ai Veneziani, e a tutti i pellegrini, di poterlo apprezzare ancora per molto tempo.
Il velluto Colonne sui social
Foto di copertina di Angela Colonna