Per festeggiare la ricorrenza dei 1600 anni della nascita di Venezia, la Scuola Grande di San Rocco ospita la Mostra “Il colore nelle tessiture veneziane” con i tessuti della ditta Bevilacqua, che vede già nel 1499 un certo “Giacomo Bevilacqua tessitore” il cui nome appare nel cartiglio di un dipinto di Giovanni Mansueti.
L’attuale tessitura è stata fondata da Luigi Bevilacqua nel 1875, che ha recuperato telai e macchinari anticamente usati dalla Scuola della Seta della Serenissima. Ma, secondo alcuni documenti, la famiglia Bevilacqua è presente nell’arte del tessile fin dal 1400 come testimonia il quadro del Mansueti ed inoltre esiste una documentazione ricavata dagli archivi della Serenissima dove vari membri della famiglia Bevilacqua appaiono come marzer (venditore di stoffe) drapier, cimador e anche nel 1657 come tintore.
Importando le sete dall’Oriente, l’industria manifatturiera veneziana divenne famosa nella tessitura, lavorazione che fece diventare Venezia, nel corso dei secoli, un importante centro di produzione delle sete e dei velluti richiesti nelle Corti Europee.
Ancora oggi, nella sede veneziana della Tessitura Bevilacqua si lavora il tipo di tessuto più pregiato e dalla manifattura più complessa: è il velluto soprarizzo. Si tratta di un velluto a mano particolare, tipicamente veneziano, con due differenti tipi di pelo: il velluto riccio ed il velluto tagliato. Esso deve il suo nome al fatto che il velluto tagliato risulta più alto del riccio: da qui sopra-riccio o soprarizzo. La differenza tra questi due tipi di lavorazione, oltre ad impreziosire il disegno, crea anche diverse sfumature di colore, partendo dallo stesso filato. Il velluto riccio, infatti, riflette la luce e risulta più chiaro, mentre il velluto tagliato, assorbendola, risulta più scuro. La lavorazione è estremamente lenta, dal momento che, su ogni telaio, si producono poche decine di centimetri al giorno. Questo prezioso tessuto operato ha una lunga lavorazione, visto che la sola preparazione dei telai può richiedere mesi e, quando finalmente questi sono allestiti, le tessitrici producono circa 30 centimetri di tessuto al giorno.
Ma la soddisfazione di creare qualcosa di unico, il cui segreto è ormai custodito da poche persone al mondo, ripaga di tutte le fatiche.
Questi velluti della Tessitura Luigi Bevilacqua sono esposti alla Mostra. Ci troviamo nella Scuola Grande di San Rocco, denominata la “Cappella Sistina” di Jacopo Tintoretto, figlio di Giovanni Battista, un tintore della seta, che si distinse nella difesa della città di Padova dall’assedio posto dalla Lega di Cambrai nel 1509 fino ad essere soprannominato “robusto”.
La Mostra dei tessuti nella Scuola Grande di San Rocco si tiene dal 3 al 16 ottobre 2021 con orario 10.30 – 12.30 / 15.30 – 17.30
Per maggiori informazioni: info@chiostrotintorettiano.it
Un momento dell’inaugurazione della Mostra col nostro CEO Alberto Bevilacqua (a sinistra)
Galleria di immagini dei velluti Bevilacqua esposti alla Mostra