Maja Sjöström è stata una delle maggiori artiste del mondo tessile svedese. Nata nel 1868, fu una convinta sostenitrice del movimento Handarbetets Vanner, un antesignano del sindacato degli artigiani tessili, i cui ideali furono ispirati dai movimenti già presenti nel resto d’Europa. Ormai famosa in patria, nel 1924 si trasferì in Italia e, a Venezia, intrattenne una proficua collaborazione con la famiglia Bevilacqua e la sua Tessitura.
Vestire la propria patria: i tessuti del Municipio di Stoccolma
Il suo stile, la sua raffinatezza e la sua interpretazione personale della natura, che ricorda quelle dello Stile Liberty e dell’Arts and Craft, si fusero perfettamente nelle diverse creazioni di quel tempo, tra le quali spiccano i tessuti che tutt’oggi decorano la Sala delle Tre Corone all’interno del Municipio di Stoccolma.
Questa deve il suo nome ai tre lampadari e che pendono dal soffitto a travi e la cui forma ricorda quella di una corona. I tessuti per tendaggi originali utilizzati per decorare la sala sono broccati di seta, in delicate tonalità pastello, impreziositi da fili d’oro e d’argento, disegnati da Maja Sjöström e realizzati dalla nostra Tessitura.
Per la stessa sala, l’artista svedese disegnò un tessuto, realizzato dalla nostra Tessitura, utilizzato per rivestire alcune poltrone. Questo motivo, che per un certo periodo era stato erroneamente attribuito al pittore veneziano Guido Cadorin, si ritrova ancora oggi nella nostra collezione: il Lampasso Maja.
Oltre a queste opere, Maja Sjöström con la Tessitura Bevilacqua, realizzò anche dei broccati floreali per delle poltrone che oggi si trovano nella Sala Ovale del Municipio.
Sala Ovale – Municipio di Stoccolma
Lo Stockholms Stadshus, la cui costruzione iniziò nel 1911 sotto la supervisione del suo architetto Ragnar Östberg, fu inaugurato nel 1923: i tessuti creati da Maja Sjöström per il simbolo della capitale svedese possono quindi essere considerati come l’opera con cui l’artista prese congedo dal suo Paese.
Broccati di Maja Sjöström realizzati da Tessiture Bevilacqua – immagini d’archivio
Un incontro di culture europee
Un addio, tuttavia, soltanto fisico, perché dalla Svezia portò con sé in Italia la peculiarità della tappezzeria scandinava dell’epoca. A differenza delle contemporanee opere del resto d’Europa, la tessitura nordica non si limitava a riprodurre la natura con sguardo intimista, bensì ne svelava i misteri, intessendo nelle sue trame gli spiriti e le creature che popolano l’immaginario della sua gente.
Anche negli anni ’20 del secolo scorso, quando in Italia i tessuti italiani mostravano motivi molto più geometrici, tipici dell’Art Déco, in Svezia aveva ancora forti influenze lo Stile Liberty, che s’ispirava alla natura ed utilizzava elementi decorativi naturali con un tocco fantastico, elegante ed esotico, come nel Lampasso Svezia.
Questo lampasso è caratterizzato da un motivo floreale, dominato da linee curve, soprattutto negli steli dei fiori, ed è stato utilizzato in progetti prestigiosi:
- in color perla, per l’abito in broccato fatto a mano della Regina Luisa di Svezia, nel 1950;
- su un broccato fatto a mano avorio, blu e arancio per il Palazzo Reale del Kuwait, nel 1950;
- su lampasso lilla, azzurro e verde chiaro, prodotto su telaio meccanico per il Palazzo Reale di Oman nel 2011.
Nella sua carriera, questa artista è riuscita a raggiungere un equilibrio e un’armonia espressiva che hanno reso i suoi lavori parte del patrimonio artistico europeo, in cui l’antica tradizione tessile svedese s’intercala perfettamente nel mondo contemporaneo.
La tradizione tessile svedese si sposa con quella veneziana
Maja Sjöström è stata precorritrice di un periodo di grande collaborazione tra la Tessitura Bevilacqua e numerosi artisti tessili svedesi che, a partire dagli anni ‘20, commissionarono a Bevilacqua la realizzazione di damaschi per paramenti liturgici della Chiesa svedese.
La stretta relazione commerciale e culturale della Tessitura Bevilacqua con la Svezia dell’inizio del XX secolo nasceva dal fatto che la nonna degli attuali proprietari della Tessitura era svedese, cosa che ci permise di farci conoscere e di lavorare per la famiglia reale svedese.
Nei nostri archivi sono stati ritrovati numerosi schizzi, disegni e acquerelli dei motivi grafici per le schede perforate utilizzate nel processo di tessitura, disegnati dai maggiori studi svedesi per la chiesa nel secolo scorso e realizzati dalla nostra Tessitura. Tra questi gli studi Licium, Libraria, Ersta e Pro Ecclesia per citarne solo alcuni.
Margaret Ridderstedt, curatrice presso il Consiglio nazionale dei beni culturali di Svezia, ha utilizzato questo materiale per il suo libro “Veneziansk Sidendamast” (“Damasco in seta veneziano”). Il libro offre una panoramica della grande produzione artistica di tessuti sacri disegnati in Svezia e realizzati a Venezia a partire dai primi anni del 1900, raccontando anche la storia della famiglia Bevilacqua e del processo di produzione dell’omonima Tessitura.
Per approfondimenti è possibile scaricare il PDF (58 Mb) del libro in lingua svedese a questo link