Amate le borse piccole, ma volete qualcosa di più sfizioso della classica pochette? Quello che vi serve è una borsa tonda, come la nostra Antonia.

Antonia, la borsa tonda rivestita di velluto

Nelle collezioni primavera-estate del 2018, le borse tonde sembravano una novità assoluta, ma sono in realtà un accessorio vintage: avevano già fatto la loro comparsa negli anni Sessanta. Il loro spirito è però rimasto lo stesso: spensierato e un po’ ironico, grazie alle dimensioni ridotte e alla forma perfettamente geometrica e lontana da quella di qualsiasi altra borsa.

Quest’aria frizzantina caratterizza anche la borsa Antonia di Bevilacqua, capace di dare un pizzico di leggerezza sia ai cappotti invernali, sia agli outfit più colorati di primavera ed estate. Ma con una marcia in più: il velluto che la riveste, accompagnato da inserti e tracolla in pelle.

Alla sua versione in velluto Coccodrillo nero, sempre elegante, si è ora aggiunta anche la variante in indaco, altro colore convenzionale, per chi non rinuncia a un tocco di colore, ma non vuole dare troppo nell’occhio. Proprio come Antonia Masanello, la donna alla quale ci siamo ispirati per questa borsa.

Borsa Antonia Velluto Coccodrillo nero

Borsa Antonia Velluto Coccodrillo indaco

Chi era Antonia Masanello

Antonia Masanello, nata nel 1833 a Cervarese Santa Croce, in provincia di Padova, era soprattutto un’anticonformista e una ribelle. Già, perché nel 1860, ha deciso di prendere parte col marito, Bortolo Marinello, alla Spedizione dei Mille.

Ma perché una donna veneta avrebbe dovuto interessarsi ad una spedizione il cui scopo era liberare il Regno delle Due Sicilie? Perché Antonia era anche una patriota, e la liberazione del Regno delle Due Sicilie dal dominio dei Borbone era un passo necessario verso l’Unità d’Italia.

S’imbarcò quindi come Antonio Marinello su uno dei piroscafi che avrebbero portato i rinforzi ai Mille partiti con Giuseppe Garibaldi, per sostenere le rivolte popolari scoppiate in Sicilia contro i dominatori spagnoli.

Come riporta lo storico Alberto Espen nelle sue ricerche, solamente un paio di ufficiali sapevano chi fosse in realtà, mentre era riuscita a ingannare tutti gli altri compagni: non si esimeva da nessun incarico e combatteva con la stessa foga degli uomini. Non solo: le donne che accompagnavano la Spedizione erano molte, sì, ma come infermiere, giornaliste o finanziatrici; l’unica a prenderne parte come combattente fu Antonia.

La Spedizione ebbe successo e contribuì alla nascita del Regno d’Italia, nel 1861. Antonia, quindi, riuscì a vedere il frutto degli sforzi suoi e dei suoi compagni prima di morire, nel 1862.  

Foto: Jacopo de Michelis. Credits: Venezia da Vivere

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