Una stoffa degna di un re, o dell’arredamento di un palazzo, sulla quale magari intrecciare fili in oro o argento? Sì, esiste, e per una volta non stiamo parlando di velluti, ma dei tessuti broccati, alcuni tra i più preziosi prodotti della tessitura di tutti i tempi. Ma cosa li rende così pregiati?
Cos’è un tessuto broccato
Nell’articolo sulle differenze tra i tipi di tessuti vi abbiamo spiegato che la caratteristica del broccato è il suo disegno in rilievo. Questo si ottiene aggiungendo altre trame sopra il fondo, dal quale quindi si staccano nettamente. E il nome “broccato” deriva proprio da questa caratteristica: l’aggettivo “brocco” significava infatti “ornato di punte, di anelli di filo in rilievo”.
Quello che non vi abbiamo detto in quell’articolo è che questa tecnica si può utilizzare anche con un altro tessuto, che diventa il fondo.
Per darvi un’idea, se il fondo è un lampasso il risultato è quello che vedete nella foto qui sotto. Le sue figure floreali spiccano infatti a rilievo sulla superficie: ecco perché lo abbiamo chiamato lampasso Broccato.
E come si produce un tessuto del genere?
La produzione di tessuti broccati attraverso i secoli
La risposta è: dipende dall’epoca.
Nel Settecento, su un telaio a tiro, una macchina che, per funzionare, aveva bisogno di almeno 2 persone: il tessitore e un aiutante. Quest’ultimo aveva il compito di tirare le manopole a lato del telaio per sollevare i licci, muovendo i fili dell’ordito perché s’intrecciassero con quelli della trama.
Se c’è più di una trama, come richiedono questi tessuti, potete immaginare quanto più complesso diventi il lavoro. E perché soltanto i più ricchi potessero permetterselo, fin dal Medioevo. Il suo costo, infatti, non dipendeva soltanto dall’uso della seta: i broccati venivano prodotti nell’Impero bizantino anche prima che il mondo scoprisse come produrre la seta, usando lino e lana.
Con l’invenzione del telaio Jacquard la produzione dei tessuti broccati è diventata decisamente più semplice. Quello che prima era compito dell’aiutante, da inizio Ottocento era svolto da una macchina, grazie a cartoni azionati dal tessitore che spostavano automaticamente i fili per creare il disegno.
È cambiata quindi la tecnica di produzione, ma non il valore: i broccati restano tessuti preziosi, sia per il tipo e numero di fili usati, sia per la loro complessità.